Sicilia Anno Uno


mercoledì 25 agosto 2010

Una Svolta nel giallo Maiorana indagata la compagna del padre








Maiorana Una svolta nelle indagini
Caricato da isolapulita. - Video notizie dal mondo.


Una svolta nel giallo Maiorana indagata la compagna del padre






La svolta è arrivata dopo il suicidio di Marco Maiorana: in un giornaletto aveva scritto di aver distrutto il computer del padre con la compagna di lui. È l'ultimo mistero sulla scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana. Ora la compagna dell'imprenditore, l'argentina Karina Andrè, è indagata per favoreggiamento




di SALVO PALAZZOLO






La svolta nell'indagine è arrivata a maggio, quando la signora Rossella Accardo ha trovato a casa dei giornaletti di Topolino su cui il figlio Marco aveva scritto, poco prima di suicidarsi, nel gennaio 2009. "Mio padre diceva che se vuoi sconfiggere il tuo nemico devi fartelo amico - annotava il secondogenito dell'imprenditore Antonio Maiorana - con Karina abbiamo distrutto la memoria del pc dove si conserva il materiale con cui si teneva... sapevo che quella mattina mio fratello andava a discutere qualcosa di grave e non sono riuscito a trattenerlo". Karina Andrè è la compagna di Antonio Maiorana, scomparso con il figlio Stefano il 3 agosto 2007 a Isola delle femmine: adesso, è indagata dalla Procura di Palermo per favoreggiamento. Secondo i pubblici ministeri Gaetano Paci e Francesco Del Bene conosce il segreto dei Maiorana e avrebbe intralciato le indagini. Dopo tre anni, non si sa ancora se padre e figlio siano stati uccisi, oppure se abbiano scelto volontariamente di allontanarsi.





Di sicuro, Antonio Maiorana aveva avuto pesanti contrasti con qualcuno nella gestione del cantiere di Isola, in cui la "Calliope" stava realizzando una cinquantina di appartamenti. Lo ipotizzano anche tre pentiti un tempo vicini al boss Salvatore Lo Piccolo: Andrea Bonaccorso, Gaspare Pulizzi e Giuseppe Briguglio. Ma Cosa nostra non c'entra in questa storia. O almeno così diceva Lo Piccolo ai suoi: "Apprese della scomparsa dalla televisione - ha messo a verbale Pulizzi - era particolarmente stupito, non si riusciva a spiegare l'episodio, anche perché il cantiere era già a posto. Invero, ritenevamo che i Maiorana erano stati comunque uccisi".





Adesso, l'appunto di Marco Maiorana (su cui i pm hanno disposto una perizia grafica) confermerebbe che quella mattina del 3 agosto padre e figlio dovevano discutere di qualcosa di importante. Ma con chi? E perché nessuno di quelli che sapeva si è mai confidato con i magistrati? Marco, 21 anni, era depresso, forse si portava dentro un segreto più grande di lui. E Karina Andrè?





Di quell'hard disk scomparso i carabinieri del nucleo operativo sapevano da tempo, da quando erano arrivati nell'appartamento di via Arimondi dove la giovane argentina si era trasferita dopo la scomparsa del compagno: nel computer di casa, appartenuto all'imprenditore, mancava proprio il disco rigido. Un amico della Andrè ha confessato di averlo smontato: "Ma non so che fine abbia fatto", si è difeso.


Non è la sola prova sparita in questo caso. Manca anche una busta bianca sigillata, su cui c'erano delle firme: "Il 6 agosto 2007 Karina ce l'ha consegnata - hanno raccontato i genitori di Maiorana - disse che conteneva documenti che avrebbero potuto pesantemente danneggiare una persona. L'abbiamo nascosta in cantina. Il 19 agosto, se l'è venuta a riprendere". Nei giorni scorsi, la Procura ha chiesto l'archiviazione del fascicolo principale sulla scomparsa dei Maiorana. Ma solo perché i termini erano scaduti. L'indagine prosegue, e questa volta non più a carico di ignoti.





L'AFFAIR DELLA CALLIOPE