Sicilia Anno Uno


domenica 19 settembre 2010

La storia della sparizione di Antonio e Stefano Maiorana


La storia della sparizione di Antonio e Stefano Maiorana e del Suicidio di Marco attraverso la ricostruzione di Rossella Accardo

ANTEFATTO:





Antonio Maiorana conosce F.sco Paolo Alamia grazie allo zio materno Giuseppe Contarini.


Poco più che adolescente Antonio, figlio unico di Vincenzo Maiorana e Rosalia Contarini(entrambi nativi della provincia di Messina), fortemente motivato dal desiderio di affermazione personale…si in termini professionali (puntava al conseguimento di una laurea in Ingegneria edile)che economici;


riconosce nello Zio Pippo il perfetto riferimento per costruire la sua scalata, all’interno di una realtà operativa che si afferma nell’ambito dell’edilizia cooperativistica.


Trascorreranno circa 10 anni prima che lo Zio Pippo venga meno in circostanze alquanto repentine:


la sua morte improvvisa sarà comunque addebitata ad un infarto folgorante!…il giorno precedente la notte della dipartita, lo trascorremmo insieme in giro per sopralluoghi nel trapanese.


Ci riferì, fra l’altro, della sua salute di ferro e del recentissimo “CEKAP” che aveva effettuato in Svizzera…a conferma di una condizione fisica che faceva invidia ad un giovane!


Il giorno dopo era non era più fra i vivi.


Da quel momento Antonio cercò riferimento fra le persone più vicine allo Zio… fra questi Francesco Paolo Alamia, gli dava più affidabilità anche a fronte della conoscenza acquisita sin dall’inizio del rapporto lavorativo con lo Zio materno.


Presumibile che, nel tempo, l’interazione tra i due (F.sco Paolo ed Antonio) abbia affinato e costruito complicità a tanti livelli…tant’è che all’atto dell’avvio del cantiere in via Del Levriere nel comune di Isola delle Femmine(PA), Antonio Maiorana già fungeva da Consulente finanziario… in termini di interfaccia tra l’Istituto di Credito preposto per l’erogazione del finanziamento agevolato e l’Impresa che concretamente eseguiva i lavori edili .


Circa venti giorni prima della scomparsa di Stefano ed Antonio Maiorana, il subentro di Karina Gabriela Andrè – proprietaria del 50% delle quote della Società Calliope – permise ad Antonio di intestarsi il ruolo di Procuratore e di gestire anche “stipendi” per i miei Figli… e per la sig.ra Karina… in ragione di Euro 500,00 alla settimana!


Fui tenuta all’oscuro di tutto…mi fu negato l’accesso in via del Levriere…Mentre Marco si portava giornalmente in cantiere, Stefano si occupava di pratiche legali e notarili…finchè:





3 AGOSTO 2007 h 6:00


- Stefano Maiorana si accinge ad uscire da casa (un appartamento posto al 7° piano di Via Arimondi a Palermo)Si muove e si veste velocemente…vuole essere in cantiere prima che arrivino gli operai.

Sveglia il Fratello Marco e gli porge una busta formato A4 affinchè cerchi all’interno della stessa un documento(scrittura privata traducibile in riscossione di Euro 100.000,00 per varianti in corso d’opera e “gettone” da riconoscere al primo acquirente) intestato a tale Sig. Culella, subentrante acquirente di un appartamento in corso di realizzazione all’interno del cantiere edile in via Levriere ad Isola delle Femmine(PA)

h 6:50


- raggiunto il cantiere edile, Stefano invia un sms alla Sua ragazza informandoLa d’essere arrivato a destinazione e confermando che avrebbero pranzato insieme.

h 7:00

- sopraggiunto Dario Lopez, si porteranno al bar Time con l’auto di Stefano per un caffè.


Anche il barista riferirà che alla guida c’era Dario…pare che Stefano abbia voluto fargli provare l’auto nuova per ” …prìo…”(gergo siciliano per esprimere il piacere di condividere con gli altri ciò che è tuo).

h 7:30(quanto di seguito sempre riferito da Dario Lopez)
- Stefano ed Antonio Maiorana(aveva raggiunto il cantiere con la sua moto, partendo da via delle Croci dove abitava con Karina Gabriela Andrè) si allontanano, dal cantiere edile – in via del Levriere - gestito dalla “Calliope”, con l’auto di Stefano(una Smart nuova fiammante…ancora con targa prova). Antonio avrebbe detto: “…mi allontano con mio Figlio per una decina di minuti…”

h 8:00


- Marco Maiorana, quella mattina particolarmente preoccupato, prova a chiamare Stefano al n° 3495759060 ma il telefonino risulta spento o irraggiungibile…Prova a chiamare il padre, ma il tel. squilla a vuoto finchè non s’interrompe la linea. Insisterà, invano, per più di un’ora nel cercare un contatto con il fratello e con il padre

h 9:45


- Marco decide di andare personalmente ad Isola delle Femmine; sapeva che il padre avrebbe incontrato il direttore del Banco di Sicilia di Isola alle h.10:00

h 10:15 circa

- Marco raggiunge la Banca di Isola ma di suo padre e di suo fratello nessuna traccia, né telefonate di rinvio dell’appuntamento; si dirige verso il cantiere di via del Levriere, che raggiungerà in pochi minuti. Stranamente troverà il cantiere “deserto”…a Suo dire non c’era nessuno dei responsabili che abitualmente vi stazionavano, per sovrintendere i lavori, come aveva constatato nei 20 giorni precedenti…

La sua preoccupazione aumentò a dismisura, per cui pensò di informare Karina


N.B. per volontà del padre Antonio, Marco si era portato giornalmente in cantiere per disbrigare una serie d’incombenze per conto dello stesso…a fronte del nuovo ruolo che questi aveva maturato: procuratore di Karina Gabriela Andrè, nuova socia al 50% della società edile Calliope.


La “Calliope” vedeva soci: Maria Bandiera – in rappresentanza di Salvatore Bandiera, proprietario dell’area su cui si realizza il complesso residenziale – e Gaetano Alamia – in rappresentanza dell’Ing. Paolo Alamia, curatore della cooperativa dal finanziamento al progetto. Antonio Maiorana, a fronte di un contratto d’incarico professionale, era designato al ruolo di consulente finanziario…quale interfaccia tra il Banco di Sicilia e la cooperativa edile, al fine di gestire i S.a.L.


Nel tempo, Antonio Maiorana, si era dichiarato insoddisfatto della remunerazione contrattuale ( € 50.000,00) ed aveva ambito al raddoppio vantando meriti nell’espletamento del ruolo che altri consulenti non avrebbero saputo maturare.


Troveranno un compromesso, lievitando di altri € 25.000,00 a favore di Maiorana, l’importo iniziale…Con l’avanzamento dei lavori , nonché il buon esito dell’operazione imprenditoriale, Antonio Maiorana torna a chiedere che gli sia riconosciuto un “gettone premio”e/o cmq un ulteriore integrazione economica alle sue spettanze pena:


avrebbe congelato l’ultima trance di mutuo che la banca doveva elargire, a fronte del


“fine lavori”…, causando il fallimento di tutta l’operazione.


Offrirà, come alternativa, il subentro di Karina Gabriela Andrè (sua compagna di vita)


in ragione del 50% delle quote societarie.


I vecchi soci, “frastornati” dall’incalzare del Maiorana, provano a ricondurre tutto a più miti consigli…ma il Maiorana (forte, fra l’altro, di elementi di ricatto aggiunti…pare anche rispetto alla vita privata dei vecchi soci) rilancia e riesce – con la compiacenza apparente di Dario Lopez, genero di Salvatore Bandiera - a far trasferire le quote dei


Bandiera a Karina Gabriele Andrè, mentre le quote degli Alamia passano a Dario Lopez.


Il notaio Li Puma, amico di vecchia data di Antonio Maiorana, sarà arbitro di questo evento…avallando il trasferimento delle quote anche in assenza dei Bandiera e degli Alamia.

Mio Figlio Marco stesso – dissociandosi dai comportamenti di Antonio Maiorana - mi riferirà che il padre aveva fatto una “furbata”in barba a tutti!


h 13:30 circa


- rientrato in città, dove incontrerà Karina, decide di ritornare in cantiere insieme alla compagna di suo padre. Raggiunto il cantiere, dopo la pausa pranzo, si confronteranno con Dario Lopez che, preso atto di quanto riferito da Marco e interrogato rispetto a cosa possa essere successo, condivide la scelta di fare una denuncia di scomparsa.

Quella sera Marco Maiorana e Karina Gabriela Andrè andarono al commissariato di polizia (pare Commissariato Libertà) ma la lunga attesa e l’ora tarda, suggerì loro di rinviare tutto al giorno dopo.




4 AGOSTO 2007 h 9:30 circa

- Marco, con fare circostanziato, chiama Franco Tusa…invitandolo a portarsi in via Delle Croci, presso l’appartamento in cui vivevano Suo padre e Karina Gabriela Andrè.


Raggiuntili in breve, il Sig. Tusa raccoglie le istanze di Marco che gli riferisce quanto accaduto il giorno prima ed aggiunge : “ non so come dirlo alla mamma…so che ne morirebbe…credi che io e Karina siamo in pericolo?…”


Intanto, mattino presto, Karina aveva già chiamato qualcuno per sostituire la serratura di casa e chiedeva scrupolosamente - anche al Sig. Tusa – di staccare la batteria del telefono temendo d’ essere intercettati rispetto a quello che stavano discutendo.

h 14:00 circa


Incontro il sig.Tusa che mi riferisce: “ Tuo Figlio Stefano è scomparso insieme ad Antonio…da ieri mattina non rispondono neanche al telefono…”


Marco non ebbe il coraggio d’informarmi e dovette affidare ad altri l’onere di darmi la notizia che non avrei mai voluto ricevere…laddove, peraltro, allertavo continuamente i miei Figli :”…se papà Vi chiede di firmare qualcosa… se vuol coinvolgerVi in qualche attività che attiene il suo lavoro…DISERTATE!…condividete il momento in pizzeria, al cinema, al mare…ma DISERTATE qualunque invito che possa portare le vostre giovani vite in guadi, con la promessa di facili guadagni…”


Pensai ad un incidente con l’auto…solo questo poteva impedire a mio Figlio Stefano un contatto con suo fratello…


Senza preoccupare oltremodo Marco, gli dissi di portarsi dai carabinieri di zona per la denuncia…io lo avrei raggiunto li.


Marco arrivò prima di me…io mi trovavo a Pioppo-Monreale e la strada era intasata. Durante il tragitto sollecitavo il maresciallo Collura, che già si trovava al cospetto di Marco, di stornare un elicottero in perlustrazione nel territorio circostante il cantiere da cui si erano allontanati Stefano ed il padre…convinta che avrebbero trovato l’auto di mio figlio ribaltata da qualche parte…con i passeggeri, privi di sensi, imprigionati dalle lamiere contorte.


La richiesta restò disattesa adducendo mille formalità da esperire. Si effettuò la denuncia. Restammo in caserma fino a notte. Quando fui ascoltata, la prima cosa che mi fu detta mi lasciò totalmente frastornata : “…signora…lei lo sa…Isola delle Femmine è sotto la giurisdizione dei Lo Piccolo…” ; “…chi sono??” risposi io ignara di tutto.


Furono invitati a fare delle dichiarazioni sull’accaduto, dai titolari dell’impresa(Alamia-Bandiera) che ha realizzato le famose palazzine al capocantiere. I genitori di Antonio arrivarono dalla provincia di Messina, dove si erano portati qualche giorno prima per villeggiare.




5 AGOSTO 2007 h 1:30 circa


Le attività svolte dai carabinieri, portarono alla segnalazione di una Smart bianca…con targa prova posteggiata in un area custodita all’interno dell’aereoporto di Puntaraisi, regolarmente chiusa ed in ordine.

Mi chiedo:


- Perché, in prima battuta mi fu detto che le telecamere aeroportuali – all’interno di un parcheggio custodito - non funzionavano?!e successivamente questa verità viene rettificata: “…non esistevano telecamere in quell’area…” Quale tecnico, incaricato di progettare l’impianto per la sicurezza aereoportuale, avrebbe lasciato aree lacunose in termini di “controllo” !?


- Perché anche le telecamere poste all’uscita dello svincolo autostradale di Isola delle Femmine non funzionavano?


- perché la richiesta di destinare un elicottero alla perlustrazione dall’alto del territorio intorno al cantiere Calliope è stata disattesa?


- perché le unità cinofile non potevano essere poste in forza, annusando la camicia che Stefano aveva indossato la notte precedente alla scomparsa, per comprendere se effettivamente, raggiunto il parcheggio custodito presso l’aereoporto Falcone Borsellino(ex Puntaraisi!?)se ne fosse allontanato!?
- perché il 23 settembre 2007, Alessandra Zinniti di Repubblica scrisse:


Giallo ad Isola delle Femmine. Un testimone ha visto il sequestro


Incontratola, riferirà che c’era stata una fuga di notizie dalla Procura!!??


- perché nel mese di dicembre 2007 vengo raggiunta da una telefonata che m’informa di un video registrato da una telecamera a circuito chiuso…


Il video – a detta dell’informatore – è chiaro ed esaustivo per “…comprendere la dinamica di quanto accaduto in aeroporto…”


Riferito agli organi competenti, sarò liquidata semplicemente con: ”…non dia credito all’informazione…il soggetto è inaffidabile…”


- perché l’”avvistamento” di Barcellona è stato distribuito dai mass-media prima che effettivamente fossero stati rintracciati mio Figlio Stefano e/o il padre Antonio?


tanto rumore… non avrebbe solo accelerato l’allontanamento di chi – se fuggiva da


qualcosa o da qualcuno – deve solo continuare a sparire per salvarsi?


- perché mio Figlio Marco avrebbe riferito agli amici di sempre…che il giorno di Natale(2008) una telefonata lo avrebbe sconvolto tanto da farlo precipitare in uno stato di angoscia profonda…perché a me non ne fece cenno?

- perché ogni qualvolta mi trovo nel territorio di Isola delle Femmine succede qualcosa?!


Per esempio:


*Partecipo ad una manifestazione inneggiando alla Verità…Qualcuno mi avvicina e mi sussurra: “…signora…ancora i va cercannu?…avi ‘ca su sutta terra!…”


la mia auto è riconoscibilissima…tappezzata dalle foto di mio Figlio Marco, ucciso il 6 gennaio 2009 dal silenzio di chi sa e non parla!…Ebbene…


*Rientrata a Palermo, l’auto mi viene rubata nell’arco di dieci minuti.


La restituiranno dopo quattro giorni…laddove, grazie ad i giornalisti, ho informato i possibili “ladri” della volontà di regalare loro l’auto se mai ne avessero realmente bisogno…Faccio volontariato da tempo immemore ed, insieme ai mie Figli, abbiamo sempre donato ed aiutato il nostro prossimo!


Al momento del recupero dell’auto tutto è apparentemente in ordine!


N.B. L’auto è ancora accantonata per mantenere l’impegno nei confronti di chi l’ha rubata.


*Partecipo ad un convegno per la legalità - sempre ad Isola delle Femmine - colgo l’occasione per presentare alle scolaresche presenti EDEN PROJECT, il progetto pilota autosostenibile al quale lavoriamo da ben 5 anni per restituire dignità all’Uomo ed alla Natura…Ebbene…

· Intorno alle h 16:00, era l’11 dicembre 2009, mi arriva una telefonata dalla Colombia.


L’informatore del momento…pronto e solerte mi riferirà che mio Figlio Stefano è “sequestrato” dal padre Antonio, fuggito da realtà criminali siciliane grazie alla compiacenza di fazioni opposte(con esplicito riferimento a Matteo Messina Denaro che Antonio Maiorana “avrebbe potuto abboccare” a fronte di un momento edificatorio che vedeva la realizzazione di un albergo alla foce del Belice, grazie ad un contributo a fondo perduto pari a venti miliardi delle vecchie lire che la Regione Sicilia avrebbe erogato a favore di …Procreo…una società intestata ad Antonio e Stefano Maiorana – il notaio Li Puma ha i documenti camerali)…che continuerebbero a proteggerli…


Se mai contemplassero un rientro in Sicilia…la loro morte sarebbe sicura!

Va detto che, Antonio Maiorana, si rivolse a tanti nell’ambito regionale…da riferimenti nel messinese…al catanese…al trapanese(tra gli altri, a detta di mio Figlio Marco, anche tale Avv. Di Ganci a tutt’oggi è creditore di piu di Euro 850.000,00)


……………………………………………………………………………………………
Queste e tante altre contraddizioni!


Invito Tutti coloro che leggeranno questo pro-memoria, sintesi di quanto è accaduto i questi tre anni a suggerire una possibile Verità.


Sarà un vero e proprio sondaggio all’interno della Coscienza Collettiva…la stessa che qualche minuto prima dell’attentato alle Torri Gemelle in America…percepì che stava accadendo qualcosa di grave.


Con Amore Rossela Accardo






CALLIOPE il gran business del verde agricolo di Isola delle Femmine che diventa come d'incanto edificabile. Il cantiere di Isola delle Femmine controllato dalla MAFIA ( è dell’agosto del 2009 la notizia del sequestro dei beni all’imprenditore elettricista Pietro Cinà uomo di fiducia dei Lo Piccolo che all’interno del cantiere la Calliope aveva ottenuto l’appalto per l’impianto elettrico). Dopo il “colpo di mano” del Commissario ad Acta che si sostituisce al C.C. iniziano i lavori senza alcuna licenza , durante la gestione del “Sindaco” Portobello viene concessa il 1 giugno del 2005 la licenza edilizia, nel giugno del 2007 viene presentata alla C.E.C. la variante su tutti i 50 appartamenti, poi spariscono i Maiorana padre e figlio. Ne aveva parlato in un “acceso e sempre urlante” dibattito con il “Sindaco” il geometra ex oppositore (vedasi il comizio tenuto in piazza solo qualche mese prima delle elezioni) ed attuale V.P. del Consiglio geom Vincenzo Dionisi che lo accusava di essere stato l’artefice di...... ? L’incontro scontro, tra il “Sindaco” e attuale ex oppositore geom Vincenzo Dionisi, avvenne nella sala parrocchiale per ricordare il sacrificio del maresciallo Monteleone. I cittadini di Isola delle Femmine sono ancora in attesa di una risposta del “Sindaco” tesa a difendere l’onorabilità della Istituzione Comune Isola delle Femmine, circa la notizia che sull’affare Calliope “…… e ben 5 appartamenti ceduti a figli di ex amministratori locali per mettere a tacere ogni cosa e sistemare i documenti alla bisogna…”.( notizia del 17 dicembre 2008) Documentazione articoli vai a ……..


vai al link leggi:







-LA CALLIOPE E GLI APPARTAMENTI


-L'AFFAIR DELLA CALLIOPE Appartamenti ad amministratori?

-Calliope Alamia Bandiera Maiorana Isola delle Femmine

-Isola delle Femmine libera: la calliope la storia di una grande ...

-NuovaIsoladelleFemmine: L'AFFAIR DELLA CALLIOPE

-MISTERI Il 3 agosto l'imprenditore siciliano è sparito nel nulla ...

-Rossella Accardo Chi l’ha visto? 11/09 Maiorana/Ciancimino

-Rossella Accardo Gennaio/09 Chi l’ha visto?

-Rossella Accardo dopo i 2 anni dei Maiorana

-il mio weblog: la calliope una storia di verde agricolo

-diregiovani - l'affair della calliope ex amministratori ...

-il mio weblog: isola delle femmine la calliope emessa ordinanza di ...

-chi l'ha visto 4.2.08 maiorana calliope ...

-L'Errico: buona l'ultima?

-storie

-ciampolillopinoisoladellefemmine: LA CALLIOPE LA SPECULAZIONE ...

-Gli affari di don Vito al Nord riaprono il fascicolo su Alamia

-MAFIA: CIANCIMINO, I PIZZINI DI PROVENZANO E IL CASO MAIORANA

-Palermo/ Ciancimino interrogato sulla scomparsa dei Maiorana ...

-Palermo, Ciancimino consegna i pizzini di Provenzano alla procura ...

-Sequestrato un cantiere abusivo un affare da cinquanta villette

-A Chi l' ha visto? la scomparsa dei Maiorana

-Isola, negli affari la chiave del giallo

-Il boss e il mistero di Isola

-Isola, stop al cantiere del mistero

-Isola, il 'no' a una ditta dietro il giallo

-Depistaggi e silenzi nel giallo di Isola

-Una donna nel mistero di Isola

-Giallo di Isola: un testimone ha visto il sequestro

-Un business da cinque milioni dietro la scomparsa dei Maiorana

-'Basta subire'. Una lettera svela il giallo di Isola

-Giallo Maiorana un mese dopo riemerge la pista dell' omicidio

-Dalla truffa milionaria alla fuga in cantiere la chiave del mistero La lite con i soci, il trasferimento delle quote e un dossier che non si trova Le indagini

-Una taglia per le ricerche dei Maiorana



*Lo sport secondo PROGETTO ISOLA



*ELAUTO variante in corso d'opera

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