Sicilia Anno Uno


venerdì 29 luglio 2011

4° anniversario della scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana


3 agosto 2011: 4° anniversario della scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana. Rossella Accardo lancia un appello e invita tutti a Isola per manifestare in nome di giustizia e verità.



Il 3 agosto di 4 anni fa l’imprenditore palermitano Antonio Maiorana e il figlio Stefano sparivano nel nulla dopo essere stati visti per l’ultima volta ad Isola delle Femmine, vicino al cantiere in cui lavoravano.





In occasione del quarto anniversario della loro misteriosa scomparsa, l’architetto Rossella Accardo, ex moglie di Antonio e madre di Stefano e Marco, morto suicida per non aver retto il peso di una tale situazione familiare, che mai e poi si è arresa alla ricerca della verità sui suoi cari, ha voluto lanciare un appello al fine di sensibilizzare ancora una volta l’opinione pubblica e tutti i cittadini, e al contempo ha invitato ognuno di noi a condividere un momento di solidarietà umana e di denuncia civile.


Alle ore 18:30 del 3 agosto 2011 ci sarà un presidio in via del Levriere (isola delle Femmine) nei luoghi della scomparsa di Stefano ed Antonio Maiorana.


Sarà piantato un albero d'ulivo simbolo di PACE e FRATELLANZA TRA I POPOLI. Inoltre, saranno raccolte adesioni al PROGETTO VERITA’, e alle ore 21:00 padre Calogero, parroco alla Chiesa Madre di Isola delle Femmine, celebrerà la Santa Messa.


Rossella Accardo invita tutti a presenziare e testimoniare la scelta di GIUSTIZIA E LEGALITA’, per una nuova società che assicuri Futuro ai Giovani. Tutto ciò affinché mai cada l’attenzione su Antonio e Stefano e si giunga finalmente alla scoperta della verità.


L'Amministrazione del comune di Isola delle Femmine stilerà inoltre una delibera atta a rappresentare la società civile comunitaria che si schiera, altresì, a favore delle indagini da avanzare fino al raggiungimento della VERITA’!


La mamma di Marco e Stefano Maiorana, Rossella Accardo




Un' estate italiana Colpevoli e innocenti * Palermo Una lite con il socio, poi nessuna traccia. I silenzi e la morte del secondogenito



Il giallo Maiorana 2 Un pc distrutto prima del suicidio





Antonio e Stefano Maiorana, 47 e 22 anni, padre e figlio. Insieme svaniscono nel nulla la mattina del 3 agosto 2007. L' altro figlio di Antonio rende la scomparsa ancora più drammatica. Dopo aver cancellato la memoria del computer del fratello, si getta dal settimo piano. Il giallo sembra non avere soluzione: i pentiti hanno riferito che persino il capo mafia Lo Piccolo cercò di conoscere il destino dei Maiorana. Anche lui senza successo I misteri dell' uomo che sparì con il figlio La ragazza argentina Prima della scomparsa, alla donna del padre fu intestata la metà della società che stava realizzando un residence L' intercettazione Il costruttore al telefono: «Fare sparire due persone, una che non c' entra niente, significa essere belve umane»


Dopo quattro anni, la signora Rossella non s' è arresa: «Io spero ancora di riabbracciare mio figlio, e mi auguro che anche il mio ex marito possa tornare». Sono spariti la mattina del 3 agosto 2007, padre e figlio, Antonio e Stefano Maiorana, 47 e 22 anni, la loro Smart parcheggiata all' aeroporto di Punta Raisi e nessun' altra traccia. La Procura di Palermo ha chiesto l' archiviazione del procedimento aperto a carico di ignoti, ma il legale di Rossella Accardo già Maiorana s' è opposto. Ci sono altre indagini da svolgere, sostiene l' avvocato Giacomo Frazzitta. Compresa una perlustrazione con il georadar nel cantiere di Isola delle Femmine, dove i due uomini sono stati visti per l' ultima volta, «alla ricerca di eventuali resti degli scomparsi». Almeno tentiamo di trovare i corpi, suggerisce l' avvocato. Per poi provare a risalire agli eventuali assassini. «Ma io confido che almeno Stefano, il quale potrebbe aver visto qualcosa che non doveva vedere, sia tenuto sequestrato da qualche parte», insiste Rossella Accardo. Che in questa storia ha già pianto un cadavere: Marco Maiorana, l' altro suo figlio, suicidatosi il 6 gennaio 2009. Una fine quasi certamente collegata alla scomparsa del padre e del fratello, che rende più drammatico e intricato un «giallo» senza finale. Dopo il suicidio, la madre trovato un appunto scritto da Marco su una vecchia copia di Topolino : «Mio padre diceva che se vuoi sconfiggere il tuo nemico devi fartelo amico. Con Karina abbiamo distrutto la memoria del pc dove si conserva il materiale con cui si teneva... Sapevo che quella mattina mio fratello andava a discutere qualcosa di grave e non sono riuscito a trattenerlo». Particolari che il ragazzo non aveva mai rivelato negli interrogatori resi. Karina Andrè, argentina di dieci anni più giovane, era la nuova fidanzata di Antonio Maiorana. Secondo inquirenti e investigatori è «persona avvezza a mentire», che ha dato l' impressione «di volere depistare o comunque allontanare dalla ricerca della verità»; fino al punto di ritrovarsi indagata per favoreggiamento dei responsabili della scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana. Ma anche questa seconda inchiesta non ha portato a niente. A parte la convinzione che Karina abbia celato particolari importanti e distrutto la memoria del computer del suo compagno, con la complicità del più giovane dei Maiorana. Che non può raccontare più niente. «Karina sa tutto, e aveva completamente plagiato Marcuccio - accusa la signora Rossella -. L' ha preso in giro dicendogli che i carabinieri avevano rubato gli orologi di suo padre nelle perquisizioni, mentre invece li aveva presi lei per rivenderli». Un dettaglio accertato dalle indagini. Come altri comportamenti misteriosi della donna, che si aggiungono alla memoria informatica cancellata. In questi quattro anni Karina ha cercato di dimenticare Antonio Maiorana e s' è costruita una nuova vita, accanto a un altro uomo. Ma prima che sparisse, era entrata negli affari di quello precedente. Maiorana, che a suo modo può definirsi un imprenditore, si occupava della costruzione di un residence a Isola delle Femmine, metà strada tra Palermo e Punta Raisi, una cinquantina di appartamenti dal valore complessivo di oltre 7 milioni di euro. Dieci giorni prima della sua scomparsa aveva fatto intestare il cinquanta per cento della società Calliope, interessata alla costruzione del residence, proprio a Karina. L' altra metà delle azioni erano passate a Dario Lopez, genero del proprietario del terreno, col quale il 1° agosto 2007 Maiorana litigò venendo alle mani. Pure lui, secondo gli inquirenti, è un testimone «spesso evanescente». Anche nella ricostruzione della mattina del 3 agosto, quando andò a prendere un caffè con Antonio e Stefano Maiorana. Poi nessuno li ha più visti. Alcuni approfondimenti sollecitati dall' avvocato Frazzitta ruotano intorno alle mosse e alle «omissioni» di Lopez. La sua cliente, la signora Rossella, è convinta che la verità sia nascosta in quel cantiere divenuto nel frattempo un concentrato di case abitate da inquilini ignari dei segreti del nuovo «caso Maiorana», riedizione di quello cresciuto intorno alla scomparsa del grande fisico siciliano Ettore Majorana - correva l' anno 1938 - su cui s' indaga ancora oggi. Questa è una storia diversa, in cui ha fatto capolino anche la mafia; per la terra dove s' è consumata e per qualche nome comparso nell' indagine: dal costruttore Francesco Paolo Alamia, già vicino al sindaco mafioso Vito Ciancimino, al capo elettricista del cantiere, considerato legato al boss di Cosa nostra Salvatore Lo Piccolo e a suo figlio Sandro; ma i pentiti hanno riferito che il capo mafia cercò di conoscere il destino dei Maiorana, senza successo. Un presunto avvistamento in Spagna nel 2008 e due cadaveri senza nome abbandonati lungo una strada dei Pirenei non hanno portato a nulla. «Su questa vicenda pesa l' omertà di una Sicilia che preferisce digerire ciò che accade nel proprio ventre anziché buttarlo fuori», denuncia Rossella Accardo. Presto un giudice dovrà decidere se approfondire le indagini, come chiede la donna, o lasciare che il fascicolo vada in archivio. Completo dell' intercettazione in cui Francesco Paolo Alamia si chiedeva, a proposito della misteriosa scomparsa: «Fare sparire a due persone... uno che, mischino , non c' entra niente... Significa essere belve umane... E quindi se il male è proporzionale all' errore che ha fatto, minchia, quanto deve essere questo errore?». Giovanni Bianconi



Il figlio Il residence Personaggi e interpreti Imprenditore


Bianconi Giovanni







da Sicilia Anno Uno Sicilia Anno Uno siciliaannouno@gmail.com




a"sindaco.crocetta" <sindaco.crocetta@comune.gela.cl.it>,



capizzi sindaco di calascibetta <pcapizz@tin.it >,



comune di Palermo Sindaco <sindaco@comune.palermo.it >,



comune di salemi <sindaco@cittadisalemi.it >,



sindaco <sindaco@comune.aliterme.me.it >,



sindaco <sindaco@comune.villafrancatirrena.me.it >,



sindaco <sindaco@comune.valdina.me.it >,



sindaco <sindaco@comune.letojanni.me.it >,



sindaco@comunedicapaci.it ,



indaco@comuneditorretta.it ,



sindaco@comunedicarini.it ,



Pino Ciampolillo <isolapulita@gmail.com >,



Associazione Penelope <info@penelopeitalia.org >




data 22 luglio 2011 16:24



oggetto MANIFESTAZIONE PER SCOMPARSA STEFANO ED ANTONIO MAIORANA avvenuta il 3 Agosto 2007 nel comune di Isola delle Femmine(PA)



proveniente dagmail.com



firmato dagmail.com




Spett.i Sindaci dei comuni siciliani siete tutti invitati condividere un momento di solidarità umana e di enuncia civile.



In riferimento alla voce in oggetto Vi ricordo quanto segue:



- h 18:30 del 3 agosto 2011 ci sarà un presidio in via del Levriere



(isola delle Femmine) nei luoghi della scomparsa di Stefano ed Antonio Maiorana-



-- pianteremo un albero d'ulivo ed inneggereo alla PACE& FRATELLANZA TRA I POPOLI



- raccoglieremo adesioni al PROGETTO VERITà



-h 21:00 padre Calogero, parroco alla Chiesa Madre di Isola delle Femmine, celebrerà la Santa Messa



- Sono initati a presenziare e testimoniare la scelta di GIUSTIZIA E LEGALITA’ per una nuova società che assicuri Futuro ai Giovani, i Sindaci dei comuni di di Isola delle Femmine, Capaci, Crini, Torretta.



L'Amministrazione del comune di Isola delle Femmine stilerà una delibera atta a rappresentare la società civile comunitaria che si schiera altresì a favore delle indagini da avanzare fino al raggiungimento della VERITA’!



ACCOGLIAMO SUGGERIMENTI PER DARE ALLA MANIFESTAZIONE IL VALORE DELLA DENUNCIA.



Contiamo sulla presenza numerosa di tutta la socieà civile con particolare attenzione ai Giovani.



Cordialmente



La mamma di Marco e Stefano Maiorana



info 3925757054



http://siciliaannouno.blogspot.com















 



La storia della sparizione di Antonio e Stefano Maiorana e del Suicidio di Marco attraverso la ricostruzione di Rossella Accardo



ANTEFATTO



Antonio Maiorana conosce F.sco Paolo Alamia grazie allo zio materno Giuseppe Contarini.
Poco più che adolescente Antonio, figlio unico di Vincenzo Maiorana e Rosalia Contarini(entrambi nativi della provincia di Messina), fortemente motivato dal desiderio di affermazione personale…si in termini professionali (puntava al conseguimento di una laurea in Ingegneria edile)che economici;
riconosce nello Zio Pippo il perfetto riferimento per costruire la sua scalata, all’interno di una realtà operativa che si afferma nell’ambito dell’edilizia cooperativistica.
Trascorreranno circa 10 anni prima che lo Zio Pippo venga meno in circostanze alquanto repentine:
la sua morte improvvisa sarà comunque addebitata ad un infarto folgorante!…il giorno precedente la notte della dipartita, lo trascorremmo insieme in giro per sopralluoghi nel trapanese.
Ci riferì, fra l’altro, della sua salute di ferro e del recentissimo “CEKAP” che aveva effettuato in Svizzera…a conferma di una condizione fisica che faceva invidia ad un giovane!
Il giorno dopo era non era più fra i vivi.
Da quel momento Antonio cercò riferimento fra le persone più vicine allo Zio… fra questi Francesco Paolo Alamia, gli dava più affidabilità anche a fronte della conoscenza acquisita sin dall’inizio del rapporto lavorativo con lo Zio materno.
Presumibile che, nel tempo, l’interazione tra i due (F.sco Paolo ed Antonio) abbia affinato e costruito complicità a tanti livelli…tant’è che all’atto dell’avvio del cantiere in via Del Levriere nel comune di Isola delle Femmine(PA), Antonio Maiorana già fungeva da Consulente finanziario… in termini di interfaccia tra l’Istituto di Credito preposto per l’erogazione del finanziamento agevolato e l’Impresa che concretamente eseguiva i lavori edili .
Circa venti giorni prima della scomparsa di Stefano ed Antonio Maiorana, il subentro di Karina Gabriela Andrè – proprietaria del 50% delle quote della Società Calliope – permise ad Antonio di intestarsi il ruolo di Procuratore e di gestire anche “stipendi” per i miei Figli… e per la sig.ra Karina… in ragione di Euro 500,00 alla settimana!
Fui tenuta all’oscuro di tutto…mi fu negato l’accesso in via del Levriere…Mentre Marco si portava giornalmente in cantiere, Stefano si occupava di pratiche legali e notarili…finchè:



3 AGOSTO 2007


h 6:00



- Stefano Maiorana si accinge ad uscire da casa (un appartamento posto al 7° piano di Via Arimondi a Palermo)Si muove e si veste velocemente…vuole essere in cantiere prima che arrivino gli operai.




Sveglia il Fratello Marco e gli porge una busta formato A4 affinchè cerchi all’interno della stessa un documento(scrittura privata traducibile in riscossione di Euro 100.000,00 per varianti in corso d’opera e “gettone” da riconoscere al primo acquirente) intestato a tale Sig. Culella, subentrante acquirente di un appartamento in corso di realizzazione all’interno del cantiere edile in via Levriere ad Isola delle Femmine(PA)


h 6:50


- raggiunto il cantiere edile, Stefano invia un sms alla Sua ragazza informandoLa d’essere arrivato a destinazione e confermando che avrebbero pranzato insieme.


h 7:00


- sopraggiunto Dario Lopez, si porteranno al bar Time con l’auto di Stefano per un caffè.


Anche il barista riferirà che alla guida c’era Dario…pare che Stefano abbia voluto fargli provare l’auto nuova per ” …prìo…”(gergo siciliano per esprimere il piacere di condividere con gli altri ciò che è tuo).


h 7:30(quanto di seguito sempre riferito da Dario Lopez)


- Stefano ed Antonio Maiorana(aveva raggiunto il cantiere con la sua moto, partendo da via delle Croci dove abitava con Karina Gabriela Andrè) si allontanano, dal cantiere edile – in via del Levriere - gestito dalla “Calliope”, con l’auto di Stefano(una Smart nuova fiammante…ancora con targa prova). Antonio avrebbe detto: “…mi allontano con mio Figlio per una decina di minuti…”


h 8:00


- Marco Maiorana, quella mattina particolarmente preoccupato, prova a chiamare Stefano al n° 3495759060 ma il telefonino risulta spento o irraggiungibile…Prova a chiamare il padre, ma il tel. squilla a vuoto finchè non s’interrompe la linea. Insisterà, invano, per più di un’ora nel cercare un contatto con il fratello e con il padre


h 9:45


- Marco decide di andare personalmente ad Isola delle Femmine; sapeva che il padre avrebbe incontrato il direttore del Banco di Sicilia di Isola alle h.10:00


h 10:15 circa


- Marco raggiunge la Banca di Isola ma di suo padre e di suo fratello nessuna traccia, né telefonate di rinvio dell’appuntamento; si dirige verso il cantiere di via del Levriere, che raggiungerà in pochi minuti. Stranamente troverà il cantiere “deserto”…a Suo dire non c’era nessuno dei responsabili che abitualmente vi stazionavano, per sovrintendere i lavori, come aveva constatato nei 20 giorni precedenti…


La sua preoccupazione aumentò a dismisura, per cui pensò di informare Karina




N.B. per volontà del padre Antonio, Marco si era portato giornalmente in cantiere per disbrigare una serie d’incombenze per conto dello stesso…a fronte del nuovo ruolo che questi aveva maturato: procuratore di Karina Gabriela Andrè, nuova socia al 50% della società edile Calliope.



La “Calliope” vedeva soci: Maria Bandiera – in rappresentanza di Salvatore Bandiera, proprietario dell’area su cui si realizza il complesso residenziale – e Gaetano Alamia – in rappresentanza dell’Ing. Paolo Alamia, curatore della cooperativa dal finanziamento al progetto. Antonio Maiorana, a fronte di un contratto d’incarico professionale, era designato al ruolo di consulente finanziario…quale interfaccia tra il Banco di Sicilia e la cooperativa edile, al fine di gestire i S.a.L.




Nel tempo, Antonio Maiorana, si era dichiarato insoddisfatto della remunerazione contrattuale ( € 50.000,00) ed aveva ambito al raddoppio vantando meriti nell’espletamento del ruolo che altri consulenti non avrebbero saputo maturare.


Troveranno un compromesso, lievitando di altri € 25.000,00 a favore di Maiorana, l’importo iniziale…Con l’avanzamento dei lavori , nonché il buon esito dell’operazione imprenditoriale, Antonio Maiorana torna a chiedere che gli sia riconosciuto un “gettone premio”e/o cmq un ulteriore integrazione economica alle sue spettanze pena:




avrebbe congelato l’ultima trance di mutuo che la banca doveva elargire, a fronte del “fine lavori”…, causando il fallimento di tutta l’operazione.


Offrirà, come alternativa, il subentro di Karina Gabriela Andrè (sua compagna di vita) in ragione del 50% delle quote societarie.




I vecchi soci, “frastornati” dall’incalzare del Maiorana, provano a ricondurre tutto a più miti consigli…ma il Maiorana (forte, fra l’altro, di elementi di ricatto aggiunti…pare anche rispetto alla vita privata dei vecchi soci) rilancia e riesce – con la compiacenza apparente di Dario Lopez, genero di Salvatore Bandiera - a far trasferire le quote dei Bandiera a Karina Gabriele Andrè, mentre le quote degli Alamia passano a Dario Lopez.


Il notaio Li Puma, amico di vecchia data di Antonio Maiorana, sarà arbitro di questo evento…avallando il trasferimento delle quote anche in assenza dei Bandiera e degli Alamia.


Mio Figlio Marco stesso – dissociandosi dai comportamenti di Antonio Maiorana - mi riferirà che il padre aveva fatto una “furbata”in barba a tutti!


h 13:30 circa


- rientrato in città, dove incontrerà Karina, decide di ritornare in cantiere insieme alla compagna di suo padre. Raggiunto il cantiere, dopo la pausa pranzo, si confronteranno con Dario Lopez che, preso atto di quanto riferito da Marco e interrogato rispetto a cosa possa essere successo, condivide la scelta di fare una denuncia di scomparsa.


Quella sera Marco Maiorana e Karina Gabriela Andrè andarono al commissariato di polizia (pare Commissariato Libertà) ma la lunga attesa e l’ora tarda, suggerì loro di rinviare tutto al giorno dopo.


4 AGOSTO 2007


h 9:30 circa


- Marco, con fare circostanziato, chiama Franco Tusa…invitandolo a portarsi in via Delle Croci, presso l’appartamento in cui vivevano Suo padre e Karina Gabriela Andrè.


Raggiuntili in breve, il Sig. Tusa raccoglie le istanze di Marco che gli riferisce quanto accaduto il giorno prima ed aggiunge : “ non so come dirlo alla mamma…so che ne morirebbe…credi che io e Karina siamo in pericolo?…”


Intanto, mattino presto, Karina aveva già chiamato qualcuno per sostituire la serratura di casa e chiedeva scrupolosamente - anche al Sig. Tusa – di staccare la batteria del telefono temendo d’ essere intercettati rispetto a quello che stavano discutendo.


h 14:00 circa


Incontro il sig.Tusa che mi riferisce: “ Tuo Figlio Stefano è scomparso insieme ad Antonio…da ieri mattina non rispondono neanche al telefono…”


Marco non ebbe il coraggio d’informarmi e dovette affidare ad altri l’onere di darmi la notizia che non avrei mai voluto ricevere…laddove, peraltro, allertavo continuamente i miei Figli :”…se papà Vi chiede di firmare qualcosa… se vuol coinvolgerVi in qualche attività che attiene il suo lavoro…DISERTATE!…condividete il momento in pizzeria, al cinema, al mare…ma DISERTATE qualunque invito che possa portare le vostre giovani vite in guadi, con la promessa di facili guadagni…”


Pensai ad un incidente con l’auto…solo questo poteva impedire a mio Figlio Stefano un contatto con suo fratello…


Senza preoccupare oltremodo Marco, gli dissi di portarsi dai carabinieri di zona per la denuncia…io lo avrei raggiunto li.


Marco arrivò prima di me…io mi trovavo a Pioppo-Monreale e la strada era intasata. Durante il tragitto sollecitavo il maresciallo Collura, che già si trovava al cospetto di Marco, di stornare un elicottero in perlustrazione nel territorio circostante il cantiere da cui si erano allontanati Stefano ed il padre…convinta che avrebbero trovato l’auto di mio figlio ribaltata da qualche parte…con i passeggeri, privi di sensi, imprigionati dalle lamiere contorte.


La richiesta restò disattesa adducendo mille formalità da esperire. Si effettuò la denuncia. Restammo in caserma fino a notte. Quando fui ascoltata, la prima cosa che mi fu detta mi lasciò totalmente frastornata : “…signora…lei lo sa…Isola delle Femmine è sotto la giurisdizione dei Lo Piccolo…” ; “…chi sono??” risposi io ignara di tutto.


Furono invitati a fare delle dichiarazioni sull’accaduto, dai titolari dell’impresa(Alamia-Bandiera) che ha realizzato le famose palazzine al capocantiere. I genitori di Antonio arrivarono dalla provincia di Messina, dove si erano portati qualche giorno prima per villeggiare.


5 AGOSTO 2007


h 1:30 circa


Le attività svolte dai carabinieri, portarono alla segnalazione di una Smart bianca…con targa prova posteggiata in un area custodita all’interno dell’aereoporto di Puntaraisi, regolarmente chiusa ed in ordine.



Mi chiedo:


- Perché, in prima battuta mi fu detto che le telecamere aeroportuali – all’interno di un parcheggio custodito - non funzionavano?!e successivamente questa verità viene rettificata: “…non esistevano telecamere in quell’area…” Quale tecnico, incaricato di progettare l’impianto per la sicurezza aereoportuale, avrebbe lasciato aree lacunose in termini di “controllo” !?


- Perché anche le telecamere poste all’uscita dello svincolo autostradale di Isola delle Femmine non funzionavano?



- perché la richiesta di destinare un elicottero alla perlustrazione dall’alto del territorio intorno al cantiere Calliope è stata disattesa?


- perché le unità cinofile non potevano essere poste in forza, annusando la camicia che Stefano aveva indossato la notte precedente alla scomparsa, per comprendere se effettivamente, raggiunto il parcheggio custodito presso l’aereoporto Falcone Borsellino(ex Puntaraisi!?)se ne fosse allontanato!?


- perché il 23 settembre 2007, Alessandra Zinniti di Repubblica scrisse:


Giallo ad Isola delle Femmine. Un testimone ha visto il sequestro


Incontratola, riferirà che c’era stata una fuga di notizie dalla Procura!!??


- perché nel mese di dicembre 2007 vengo raggiunta da una telefonata che m’informa di un video registrato da una telecamera a circuito chiuso…


Il video – a detta dell’informatore – è chiaro ed esaustivo per “…comprendere la dinamica di quanto accaduto in aeroporto…”


Riferito agli organi competenti, sarò liquidata semplicemente con: ”…non dia credito all’informazione…il soggetto è inaffidabile…”


- perché l’”avvistamento” di Barcellona è stato distribuito dai mass-media prima che effettivamente fossero stati rintracciati mio Figlio Stefano e/o il padre Antonio?




tanto rumore… non avrebbe solo accelerato l’allontanamento di chi – se fuggiva da


qualcosa o da qualcuno – deve solo continuare a sparire per salvarsi?


- perché mio Figlio Marco avrebbe riferito agli amici di sempre…che il giorno di Natale(2008) una telefonata lo avrebbe sconvolto tanto da farlo precipitare in uno stato di angoscia profonda…perché a me non ne fece cenno?



- perché ogni qualvolta mi trovo nel territorio di Isola delle Femmine succede qualcosa?!


Per esempio:


*Partecipo ad una manifestazione inneggiando alla Verità…Qualcuno mi avvicina e mi sussurra: “…signora…ancora i va cercannu?…avi ‘ca su sutta terra!…”


la mia auto è riconoscibilissima…tappezzata dalle foto di mio Figlio Marco, ucciso il 6 gennaio 2009 dal silenzio di chi sa e non parla!…Ebbene…


*Rientrata a Palermo, l’auto mi viene rubata nell’arco di dieci minuti.


La restituiranno dopo quattro giorni…laddove, grazie ad i giornalisti, ho informato i possibili “ladri” della volontà di regalare loro l’auto se mai ne avessero realmente bisogno…Faccio volontariato da tempo immemore ed, insieme ai mie Figli, abbiamo sempre donato ed aiutato il nostro prossimo!




Al momento del recupero dell’auto tutto è apparentemente in ordine!


N.B. L’auto è ancora accantonata per mantenere l’impegno nei confronti di chi l’ha rubata.


*Partecipo ad un convegno per la legalità - sempre ad Isola delle Femmine - colgo l’occasione per presentare alle scolaresche presenti EDEN PROJECT, il progetto pilota autosostenibile al quale lavoriamo da ben 5 anni per restituire dignità all’Uomo ed alla Natura…Ebbene…


• Intorno alle h 16:00, era l’11 dicembre 2009, mi arriva una telefonata dalla Colombia.


L’informatore del momento…pronto e solerte mi riferirà che mio Figlio Stefano è “sequestrato” dal padre Antonio, fuggito da realtà criminali siciliane grazie alla compiacenza di fazioni opposte(con esplicito riferimento a Matteo Messina Denaro che Antonio Maiorana “avrebbe potuto abboccare” a fronte di un momento edificatorio che vedeva la realizzazione di un albergo alla foce del Belice, grazie ad un contributo a fondo perduto pari a venti miliardi delle vecchie lire che la Regione Sicilia avrebbe erogato a favore di …Procreo…una società intestata ad Antonio e Stefano Maiorana – il notaio Li Puma ha i documenti camerali)…che continuerebbero a proteggerli…


Se mai contemplassero un rientro in Sicilia…la loro morte sarebbe sicura!


Va detto che, Antonio Maiorana, si rivolse a tanti nell’ambito regionale…da riferimenti nel messinese…al catanese…al trapanese(tra gli altri, a detta di mio Figlio Marco, anche tale Avv. Di Ganci a tutt’oggi è creditore di piu di Euro 850.000,00)


……………………………………………………………………………………………



Queste e tante altre contraddizioni!



Invito Tutti coloro che leggeranno questo pro-memoria, sintesi di quanto è accaduto i questi tre anni a suggerire una possibile Verità.


Sarà un vero e proprio sondaggio all’interno della Coscienza Collettiva…la stessa che qualche minuto prima dell’attentato alle Torri Gemelle in America…percepì che stava accadendo qualcosa di grave.

Con Amore Rossela Accardo








ACCARDO, ALAMIA, Antonio stefano e marco Maiorana, Calliope, Isola delle Femmine, LO PICCOLO, Pulizzi, Verità



Camilla, la bambina allergica a tutto

1 commento:

Anonimo ha detto...

POMPEI _ Caro Diego Marmo Assessore GIUSTO ottimo inizio ripar AZZZIONE grazie URGE stop TORTORATURA ai Roberto Mancini ai Meucci e af FINI come HAR Husserl Andrea Rossi . HAR realizza TRI voluzione ECAT Fusione Fredda & REFLUOPETROLIO . Le ECOBALLE di Campania bastano ( se rinasce REFLUOPETROLIO anti vermo valori zza tori ) per dare a tutta I TAL YA idrocarburi per almeno 3 anni . La CAMORRA ( medesimi MOKBEL Farinacci Bombacci pure in divisa Finanza ROSSE Nere GUARDIE Gialle ROSSONERE - ora in fermo cautelare per MOSE e af FINA ) inflisse TORTORATURA a HAR a Avellino Luogosano come a Caponago E Milan Pavia Lacchiarella . URGE simposio per ri costruire Città Scienza & tutta Campania a NORD & per ri costruire le due isole distrutte a Venezia : il vuoto scatena marea alta VELOCE e causa acqua alta . La mafia MOSE ( molti la considerano la mafia degli Ebrei il Popolo di MOSE' , ma è la mafia di Guglielmo TELL ) racconta voler salvare Venexia & I TAL YA da fine tipo ATLANTIDE proprio col MOSE : PANACEA olio di ricino cura TUTTO , specie dissenso peritonite appendicite . URGE costruire Napoli NUOVA a NORD : NEA NEA POLIS . NON a casa Pound Calderoli Salvini Maroni ma a nord del Volturno lungi da capricci Vesuvio INCENERITORE pronto BIS eruzione Avellino 5000 anni fa .