Sicilia Anno Uno


martedì 4 agosto 2009

Rossella Accardo: rompere il muro del silenzio


Sono trascorsi due anni e tutto tace
Caricato da isolapulita - Video notizie dal mondo.



“ …non esiste mafia senza complicità e fiancheggiatori. Questi sono stati in Calabria gli imprenditori-faccendieri, i politici corrotti, la massoneria deviata, alcuni esponenti dei Servizi. Non esiste mafia senza questi appoggi così come non esiste Polizia senza confidenti e collaboratori. Questa è la realtà”



Giacomo Lauro, collaboratore di giustizia della ‘ndrangheta



(Tribunale di Reggio Calabria 1995).




Sono trascorsi due anni da quel 3 agosto del 2007, quando Antonio e Stefano Maiorana spariscono da quel cantiere di Isola delle Femmine piccolo paese marinaro alle porte di Palermo. Da parecchi anni Tutto il Territorio che va dalle porte di Palermo al trapanese sta diventando terra di conquista e di lotta della malavita organizzata.

La Mamma di Stefano lancia l’appello “Ho il diritto alla verità”


L’avvistamento a Barcellona di mio figlio e deòl mio ex marito si è dimostrato una bufala.

E’ troppo comodo immaginare che siano andati a spassarsela in Spagna, è un alibi: Ho il diritto di conoscere la verità sulla loro scomparsa” Lo dice Rossella Accardo madre di Stefano ed ex moglie di Antonio Maiorana, i due imprenditori scomparsi due anni fa, il 3 agosto 2007. Rossella Accardo lancia l’ennesimo appello “per rompere il silenzio” “ Ho il dovere – sottolinea – di riscattare i miei figli, parlo a nome dei tanti amici che mi sono stati vicino”.


Antonio 49 anni e il figlio Stefano 24 anni, sono stati visti l’ultima volta nel cantiere edile di Isola delle Femmine dove stavano realizzando delle villette; la lro auto fu trovata dai carabinieri nel parcheggio dell’aeroporto Falcone-Borsellino. La scomparsa dei due imprenditori ha segnato tragicamente la vita della famiglia Maiorana. Il secondo figlio, marco di 22 anni lo scorso 6 gennaio si è suicidato, lanciandosi dal settimo piano dell’abitazione di Via Generale Arimondi, dove abitava assieme al fratello scomparso e dove era voluto tornare proprio quel giorno. Il pentito di mafia, Gaspare Pulizzi, uomo di fiducia dei boss Salvatore e Snadro Lo Piccolo ha detto ai magistrati che “la scomparsa dei Maiorana è stata determinata da contrasti interni al cantiere dove stavano costruendo le villette”.


E’ di questi giorni la notizia del sequestro dei beni all’imprenditore elettricista Pietro Cinà uomo di fiducia dei Lo Piccolo che all’interno del cantiere la Calliope aveva ottenuto l’appalto per l’impianto elettrico.





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